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DI MONTE BALDO. 3


fosse inopia grande non mancò però à noi, con che all'occhio potessimo sodisfare. perche à destra mano mirando scoprimmo infinite colline tutte molto gratiose, et d'ogni fruge feconde; oltre che le presenti piante ci si offersero inanti:

L'Eringio marino del Matthioli, ò volgare.

Il Tithimalo Ciparisso del Lobelio, et da altri (malamente) stimato Esula minore.

La Spina , ò Stella Solstitiale del Pena, et del Lobelio.

L'Atrattile d'alcuni, da altri detta Cnico silvestre et da Gaza Fusso Silvestre.

L'Onopisso del Guilandino, ò volgatissimo Cardo del Lobelio.

L'Acanthio di Dioscoride, ò Spina bianca Silvestre del Fuchsio.

L'Ornitogalo di Dioscoride, ò Bulbo Leucanthemo del Dodoneo.

Il Ramno III. del Matthioli, ò Paliuro del Lobelio, frequentissimo.

Il Pulegio con fiori verticillati da altri Calamintha (malamente) creduto.

La Carlina Silvestre minore del Clusio.

Il Gallo di fior giallo in gran copia.

La Verbenaca volgare del Matthioli.

Il Poligono minore dell'istesso Autore, da alcuni chiamata Herniaria, da altri herba Turca; il Trago la propone per Empetro il Cordo la chiama Millegrana, da altri è creduta Elleborina di Dioscoride, da'quali è nominata anco herba Cancri minore, et dag'Italiani è detta Cento grana.

Il Verbasco femina del Lobelio, dal quale è anco detto


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