Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/298

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14 DESCRITTIONE

uniformi openioni, di molti Auttori Antichi, ò pure di quelli, che con diligente inquisitione hanno (ciò ricercando) col mezo degli habitanti, ove cotali medicamenti nascono, investigato; il che d'haver seguito afferma lo stesso Dioscoride nel Proemio di questo libro. Dobbiamo adunque in questo nostro Discorso separare ciò, che è stato dallo stesso Dioscoride coi proprij occhi veduto, da quello, che ò dalla continua lettura ha cavato, overo da ciò, che intorno tai cose hà udito dire. La qual distintione, essendo stata da Moderni tralasciata, non poco è rimasa interrotta, et offuscata la cognitione deill'Amomo; Procuraremo perciò in questa nostra dichiaratione di fare tre cose in particolare, l'una delle quali sarà, l'esporre con somma chiarezza le parole di Dioscoride. La seconda, per quanto sia possibile, cavarne i veri, et proprij sensi, in quello principalmente, che è portato come propria openione dall'Auttore. L'ultima sarà a' debiti luoghi investigare se il grappolo Indiano possieda le conditioni, che sono da Dioscoride al suo Amomo attribuite. Habbiamo voluto mandar avanti queste poche parole, stimando, che siano per dar molto lume à quella, che seguendo siamo per dire.

Amomum est parvus frutex, cuius fructus est sicuti Uvæ racemus, ex ligno convolutus in seipsum. Habet autem, et florem parvum, veluti albæ violæ, folia verò viti albæ similia.

L'Amomo è un picciolo arboscello, il frutto del quale, quasi grappolo d'uva, dal legno in se stesso si ravvolge. Hà il fiore picciolo, a quello simile delle viole bianche, et le foglie, che s'assomigliano à quelle della vite bianca, ò Brionia.


Queste