Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/373

Da Wikisource.

DELL'AMOMO INDIANO. 89

la, che Amomide vien detta, manco venosa, et dura, et meno odorata, dal che si vede, ch'ella è cosa dall' Amomo diversa, ò pure, ch'è lo stesso, ma colto immaturo. A questi è molto simile, sì nel nome, come nella pianta il Cardamomo di lungo seme. Nella stessa maniera nell'Arabia si coglie. Di questo quattro sorti nell'Arabia si trovano; del verdissimo, et grasso, c'hà gli angoli acuti, difficile, et duro al lasciarsi rompere, il quale è anco il migliore: à cui di bontà è vicino quello, che nel ruffo biancheggia. Il terzo è il più corto, et più nero: Il peggior nondimeno è quello di variato colore, facile ad esser spezzato, et di poco odore: Il legitimo, et migliore deve avvicinarsi al costo; et questo nasce ancora in Media, il cui prezzo è per ogni libra dodeci danari; Nel trasferire l'historia dell'Amomo non habbiamo voluto tralasciare la descrittione del Cardamomo, la quale ci vien da Plinio proposta, acciò potiamo investigare, se l'Indiano grappolo nostro sia forse alcuna specie di Cardamomo racemoso, come scrivono li Moderni. Ma hormai diamo principio all'espositione delle parole, dice Plinio.

L'uva dell'Amomo è in uso, che nasce dall'Indiana vite Labrusca, et com'è stato d'alcun'altri parere, da uno sterpo, ò fruttice mirtuoso, che perviene all'altezza d'un palmo. Questa con la radice si coglie, et si fà in picciol fascetti; ma con somma destrezza, et molto leggiermente. In questa parte descrivendo in un certo modo il frutto dell'Amomo lo chiama uva; la qual avverte egli esser in uso, ma figurando la pianta dell'Amomo dice, che quella secondo l'opinione d'alcuni é l'Indiana vite Labrusca, ma conforme al parer d'altri è un Mirtuoso arboscello, dell'altezza d'un palmo, il quale con


M la