Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/378

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94 DESCRITTIONE

finalmente tralasciò la descrittione del frutto dell'Amomo, perche al tempo di Plinio il frutto dell'Amomo era à gli unguentarij, et à Medici conosciutissimo, come di sotto mostreremo. L'altro dubbio da' Moderni eccittato è qual fosse la parte dell'Amomo, della quale si servivano gli Antichi, se ò la stessa pianta, od il frutto, ò pure l'uno, e l'altro. Habbiamo di già nell'esporre Dioscoride dimostrato, che lo stesso Autore hà scielto il frutto dell'Amomo racemoso, come ottima parte dell'Amomo, et anco di sopra in esporre le parole di Plinio, habbiamo fatto vedere, che del grappolo dell'Amomo si servivano, il quale è di sostegno, follicoli, et semi composto, et la pianta esser inutile; fosse mò, ò la vite Labrusca, ò pure un Mirtuoso sterpo, come ad alcuno piacque; Oltre di ciò la stessa opinione si conferma, che solo l'uva dell'Amomo appresso gli Antichi fosse in uso, perche l'uva dell'Amomo sì intiera, come rotta nelle botteghe si vendeva; Ma la pianta dell'Amomo all'incontro non era di prezzo, ò valore alcuno, come più basso da Plinio mostraremo; nè però della fedeltà di Plinio dubitar si deve, perche nelle botteghe de gli Unguentarij a' tempi antichi si vendeva il frutto dell'Amomo publicamente, come quello, ch'entrava nelle compositioni de' più pretiosi Unguenti, de' quali in ogni luogo, come in Roma frequentissimamente si servivano; Che poi l'uva dell'Amomo si vendesse nelle botteghe de gli Unguentarij, lo attesta Plinio; il che pare anco, che confermimo molti gravissimi Autori, da' quali si cava, che non solo gli Unguentarij vendevano gli unguenti; ma anco gli stessi aromi, de' quali gli Unguenti si componevano, poiche Catone nel suo Libro de Re rustica, per far il vino odorato, vi messe il Giunco; et la Pal-


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