Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/140

Da Wikisource.

— 140 —


conosca bene le faccende mie: voi foste altre volte in diretti rapporti co’ miei creditori, essi hanno molta stima di voi, pretendono il vostro nome. Mi capite, signor Salvi, è una cosa delicatissima: quel mio amico è giovane... il mondo potrebbe tradurre una prova di generosa amicizia...

Salvi.

In una prova d’amore, capisco — il mondo è così cattivo!

Matilde.

Signor Salvi, porgetemi la mano dalla barriera che ci divide per sempre e sarà l’ultima prova...

Salvi.

Voi desiderate un atto di fidejussione. Per servirvi bisognerebbe ch’io fossi notaio; poi che, essendo notaio, non partissi quest’oggi alle quattro...

Matilde.

Come! un avvocato non basta per questo? vedete! ed io credeva che voi foste tutto...

Salvi.

E non sono nemmeno notaio! — Ma... da senno, signora Matilde, venir da me per sfuggire a un giudizio temerario... da me?... Del resto è naturale! Voi pensaste: L’avvocato Salvi ne sa una, ne può sapere anche un’altra.

Matilde.

Signor Salvi...

Salvi.

Ma voi avete decisamente una buona stella. — Se fossi notaio a quest’ora saprei il nome del vo-