Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/68

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sto la mano di madamigella. Ah! ah! io mi son messa a ridere.

Camilla.

Mia zia! (si getta nelle braccia di Maria).

Conte.

(serio). Alcuni giorni fa, Salvi ha chiesto a me pure la mano di mia figlia, e non mi son messo a ridere.

Anna.

Come? vorreste forse difenderla? sta a vedere che oggi si maritano le bimbe. Io per me ho fermato di mandare Camilla in convento.

Conte.

Oh! su questo proposito come su quell’altro parleremo un po’ insieme, signora.

Camilla.

(al conte). Non andare in collera colla mamma.

Anna.

(con collera crescente). Al convento, al convento! là imparerà la modestia, là imparerà a non fare la sguajatella co’ giovani, poichè io non soffrirò mai che si possa dir di mia figlia che fa le moine col tale o col tal’altro, capite? Perchè io in casa mia non voglio civetterie di sorta.

Conte.

(con severità). Anna.

Maria.

Cognata.