Pagina:Praga - Memorie del presbiterio.djvu/152

Da Wikisource.

— 142 —


— Chi poteva prevedere le precauzioni di tenerezza che occorrevano a Tonio? e se si fossero potute prevedere? — chi avrebbe voluto accordargliele? Intanto la prima immagine di donna che, per esser dipinta, non stornò da lui, con ribrezzo, gli sguardi lo uccise.

— Ora facciamo, dissi con nuovo coraggio, facciamo il caso opposto.

— Sicuro, riprese il dottore, supponiamo un carattere nobile, elevato, un uomo superiore. Ebbene, può darsi che egli abbia un’intima inclinazione a delle sregolatezze strane. Ciò succede spesso: Rousseau ha detto che egli sentiva in sè, allo stato potenziale tutti gli istinti del più scellerato malfattore: moltissimi uomini, e dei migliori, potrebbero farvi la medesima confessione. Questi istinti non si avvertono che quando una causa morbosa sopravviene a suscitarli, cioè quando è troppo tardi per correggerli. Torniamo al nostro esempio, facciamo le migliori ipotesi, ammettiamo che quell’uomo superiore preveda il pericolo— ma sarà egli in caso di scansarlo? le funzioni, le convenienze, gli obblighi del suo stato, un insuperabile pudore gli lascieranno la libertà di scegliere i rimedi e di usarne in tempo? Qui sta il punto.

Il dottore s’interruppe; e mi parve di leggere nei suoi sguardi il rincrescimento di aver detto troppo.

Cambiò discorso: parlò di Beppe.

Il povero uomo, a quanto gli scrivevano, aveva mostrata una grande docilicità, ma era tutt’altro che rassegnato. Si manteneva cupo, chiuso nella sua pena come al primo giorno: adempiva il còmpito della sua nuova condizione, ma con un fare distratto, collo stupore di chi non vi si è ancora dimesticato. Gli avevano proposto di fargli venire i figlioli, —