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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/110

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104 iii - dai «canti per il popolo»



     Talora il ladro chiamo infelice,
20degna di pianto la meretrice;
da me un’ascosa lagrima ottiene
sin l’omicida stretto in catene:
ma tu, tu solo mi metti orrore;
          sei delatore!


     25Va’, sciagurato! cala il cappello,
ti ravviluppa nel tuo mantello,
e, se un istante sul cor ti pesa
la mia parola, cerca una chiesa,
e piangi, e grida: — Pietá! Signore;
          30son delatore! —


     Lá solamente, presso a quel trono,
può la tua colpa trovar perdono;
impauriti de’ tuoi tranelli,
piú sulla terra non hai fratelli.
35Va’, sciagurato! mi metti orrore;
          sei delatore!