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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/112

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106 iii - dai «canti per il popolo»



     Lavoriam, lavoriam; l’ora che avanza
20di lavor sia tessuta e di speranza.
Se questi ricchi, che ci dan le glebe,
qualche volta con noi miti non sono,
noi, dolorosa ma non trista plebe,
rispondiamo con l’opra e col perdono.
25E cosí, nel silenzio, ammaestrando
l’umile cencio a rispettar del povero,
          noi lavoriam cantando.


     Lavoriam, lavoriam: l’ora, che avanza,
di lavor sia tessuta e di speranza.
30Volando e rivolando, s’affatica
il suo nido a compor la rondinella;
sugge l’ape alla rosa, e la formica
porta il cibo del verno alla sua cella,
nel codice di Dio l’opra è comando.
35Non per noi, ma pei figli è l’edifizio.
          Su! lavoriam cantando.