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V

LE MIE SIMPATIE

     Voi mi accusate che i miei concenti
nuotano in nembo di troppi fior;
     sí, mi son cari questi innocenti,
queste opre belle del Creator.

     5In lor si vela tanto mistero
d’amor, di pena, di voluttá,
     che ogni movenza del mio pensiero
armoniosa con lor si fa.

     Se miro un volto di giovinetta
10dimesso e mesto, puro e gentil,
     mi trema in mente la violetta,
che orna le siepi del novo april.

     Quando alle spine del nostro esiglio,
caro fanciullo, tu avvezzi il piè,
     15svolto dall’urna d’un bianco giglio,
sospira il canto d’intorno a me.

     A una sembianza d’allegra sposa,
che in mezzo ai balli gemmata appar,
     dall’ondeggiante sen d’una rosa
20profumi e carmi sento esalar.