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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/118

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112 iv - dalle «ballate»



     Mio bel tesor, calcai
20sabbie infuocate e nevi;
un oceán varcai
per te, mio bel tesor;
per me varcar tu devi
solo un vial di fior.


     25Tu mi dicesti un giorno,
con lacrime dirotte:
— Quando farai ritorno,
chiamami, o mio Gildor;
chiamami a mezzanotte:
30ti volerò sul cor. —


     Senti, diletta mia,
la mezzanotte appressa;
io gelo sulla via,
e tu non vieni ancor;
35compi la tua promessa,
vieni, mio dolce amor.


     Soldato e trovatore,
piú belle ho salutato;
ma, te recando in core,
40fu mio secondo amor
la spada del soldato
e il suon del trovator.


     Che fai, diletta mia?
Quell’ora è giá suonata.
45Io gelo sulla via,
e tu non vieni ancor...
Ti sei di me scordata;
addio, mio dolce amor.