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130 | iv - dalle «ballate» |
105— Sei tu, Almachilde? — Son io. — Che porti?
— Che un lungo sonno dormono i morti! —
Ond’ella, tratto l’aspro cimiero
dal suo guerriero:
— Questa corona, dolce mio bene,
110questa corona piú ti conviene.
Ella era turpe; rendila degna;
baciami, e regna. —
Se iniqua storia vi raccontai,
quello ch’è storia non cangia mai.
115Nel torbid’evo, quando l’Italia
fu data a bália,
di casi atroci ne avvenner molti:
ma ai nostri tempi, civili e colti,
spose e mariti, popoli e troni
120son tutti buoni.