che folti ondeggiano
su’ miei ruscelli.
Bianco e vermiglio 300di rosa e giglio
splende il suo vago
corpo, del par
che nei turchini
flutti del lago 305perle e rubini
soglion brillar.
Tepido un alito
di violetta
move dal varco 310de’ labbri puri.
Come dall’arco
fugge saetta,
l’occhio le sfolgora
dai cigli oscuri. 315L’orma superba
tra i fiori e l’erba
di flauto arcano
prende virtú;
sí fresca e lieve
porge la mano,
che luce e neve
nol son di piú.
Via! scatenatevi
venti e procelle 325dalle profonde
prigioni antiche;
turbate l’onde,
l’aria e le stelle,