Gli si pone dappresso? Ei sfoglia un libro 375sbadatamente e legge. Osa mostrargli
qualche rancor? S’infuria, e le fa pieni
gli occhi di pianto. Allor, come accorato,
la vien baciando; e un vivo sol repente
le si spande nel volto, e muta in perle 380quelle rugiade del dolor. Ma il crudo
velen della memoria ogni conforto
d’amarezza le tinge; e piú non sente
Edmenegarda, come pria, quei caldi
impeti passionati, e l’indiviso 385nuvol dell’alma le si fa piú tetro.
Aridi i fior, l’aria pesante, ingrato,
dispettoso il tumulto, aspra la vista
delle cose e dell’uom, torbidi i giorni,
trangosciate le notti... e il suo compagno 390non curarsi e tacer! Questa è la spina
piú sanguinosa. Il fuorviato tralcio
trova un olmo, e s’appoggia. Ahi! se quell’olmo
stanco sará di sostenerlo! — Oh Arrigo !
Oh miei poveri figli! Oh mia perduta 395casa! Oh speranze della vita infrante! —
E profondo gemea. Ma nella voce
del suo Leoni un refrigerio ancora
sapea trovar. Necessitá od affetto,
gli era avvinta, e bastava. Anzi, in quell’alma 400necessitá ed affetto, onta e rimorso,
pentimento e peccato era una cosa.
— Ahi, son fiere amarezze! Ecco il fedele
prometter suo! sola mi lascia. E quando
alta è la notte, io pallido mel veggio 405comparir, non so donde. E fa risposta