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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/84

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78 ii - dai «canti lirici»

    

     Oh! lo spregio Ei l’ha sofferto,
Ei senz’ombra di peccato!
era amante, e fu deserto;
20era giusto, e fu negato:
sino al labbro dello stolto,
che venivalo a tradir,
rese il bacio... e il santo volto
abbassò con un sospir!


     25O voi tutti, a cui l’offesa
crudelmente incise il core,
perdonando si palesa
d’esser figli del Signore!
Perdonate! I dí piú belli
30della vita a sé rapí
chi poteva i suoi fratelli
amar sempre, e li abborrí.


     Pace, amico! Un uom che offende
scemo od ebro ha l’intelletto.
35Tutto, certo, ei non comprende
l’atto proprio, il proprio detto.
Dopo un duol, che ad altri crebbe,
quante volte ei sospirò,
e ritorto in sé vorrebbe
40quello stral, che altrui lanciò!


     Pace, amico! Un riso, un gesto,
una voce inavvertita
può ferirti... e non per questo
volontaria è la ferita!
45Il fanciul, che piuma a piuma
l’augellin nudando va,
lentamente lo consuma
e d’offenderlo non sa.