Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/295

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Pia rondinella, che appender suoli
a’ miei nativi frassini il nido,
da cielo in cielo stendi i tuoi voli
sin del Danubio sul verde lido;
e al cor pensoso di due potenti
bisbiglia un’eco de’ miei lamenti,
cader lasciando dal picciol rostro
un fior bagnato del pianto nostro.
8
E, se Belguardo si fa una gloria
d’accór la dolce sabauda stella,
col fiore azzurro della memoria
parla ai due prenci, pia rondinella.
Per me ad Absburgo, per me a Savoia
chiedi una patria prima ch’io muoia.
Morire io possa libero e grato
nei verdi boschi dove son nato.
9
Per quelle nude mie dolci lande
possa la sorte farmi indovino!
Che plauso allora, che osanna al grande
fratello e amico del re latino!
Allor da vero chiusi i gagliardi
saran nell’ombra de’due stendardi:
in cima all’Alpi, giá vecchio danno,
le nuove stirpi s’abbracceranno!
10
Sovra ogni torre, sovra ogni foce,
di sé rendendo l’acre giocondo,
l’aquila bruna, la bianca croce
saran due segni di pace al mondo.
Fervor di genti, silenzio d’armi,
fronde d’ulivo, festa di carmi,
l’animo in alto, questa è l’aurora
che nel mio sogno balena ancora!