Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/94

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Perché, gran Dio, sotto un funereo velo
mi si asconde la sacra poesia?...
Aimè! tedio il pensier, fatta è di gelo
20l’anima mia.
Gli archi, i templi, le logge, i baluardi
miro e le insuperate acque deH’Arno.
Tendo al divino Rafael gli sguardi,
ma tutto indarno!
25E, se talor mi desta e mi ragiona
del mio maestro il formidabil spettro,
sulla trina e possente arpa gli suona
lacrime il plettro.
Ella ò cosi. La delfica mia nota
30nelle turbate viscere s’uccide.
Noi Iacrimiam; la dura plebe ignota
folleggia e ride.
Oh voi due giovinette, angeli cari,
se da questa di sangue avida arena
35una pietosa fantasia pei mari
del ciel vi mena;
oh voi due giovinette, ove superba
non sia la prece, alzatevi al Signore,
e ditegli coni’io sotto poca erba
40mista d’un fiore,
valicati non anche i sette lustri,
in nuda zolla dormirei soletto;
né compor mi potrien rose o ligustri
piú dolce letto.