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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/102

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coi migliori rappresentanti del proletariato, domandando loro se non ritenessero opportuna politica il sacrificare su questo punto l’interesse di classe a quello generale, ma di averli trovati sempre niente affatto disposti ad arrischiare un esperimento che presenta qualche pericolo per il loro particolare tornaconto (1), Pari riluttanza mani- festava il capo del partito operaio nel parlamento di Melbourne, rispondendo ad un’inchiesta del locale Argus : « Provvediamo anzitutto, diceva, per la nostra gente, la quale deve avere la possibilità di stabilirsi sui campi, se lo desidera; e molte migliaia lo desiderano... Se vogliamo popolazione non potremmo avere cittadini più desiderabili di quelli che sono stati costretti a partire per mancanza di occupazione proficua. Sono partiti numerosi operai per non aver potuto trovare lavoro e, per quanto concerne questo Stato, molti figli di coltivatori lasciaron il paese, perché non poterono ottenere ter reni » (2).

In tutti i suoi congressi il Labour party ha inesorabilmente riaffermato tali principi, opponendosi sistematicamente e nel modo più acerrimo ad ogni tentativo di tolleranza, almeno temporanea, suggerita da coloro che si preoccupano dei pericoli, anche politici e militari, connessi all’indebolimento demografico della white Australia in prossimità dell’invadente mondo giallo; e rendendo vane le invocazioni di maggior libertà delle regioni dove i danni della deficiente mano d’opera si risentono più acerbi, come avviene nel Queensland e nelle zone tropicali del New South Wales e del W. Australia (3). Onde anche quando il primo ministro federale, incominciando a concepire qualche dubbio sulla perfezione della gloriosa opera compiuta, e dopo sentito il parere dei colleghi dei vari stati, riconobbe l'urgenza di temperare l’effetto morale prodotto all’estero dai divieti (nel 1901 e 1902 l'eccedenza degli arrivati sui partiti era stata di appena 55 persone!), rivolgendo inviti ad alcune categorie di immigranti (4), si trovò di fronte alla resistenza pertinace del proletariato, che, nel 1905, fece andar a vuoto un piano d’importazione di 5.000 lavoratori proposto dal generale Booth della Salvation Army (5). Il linguaggio del resto di

quei governanti, che per dire il vero appare in questi ultimi anni notevolmente cambiato e promette la piu liberale interpretazione delle



  1. (1) Cfr. Le socialisme sans doctrines, pag. 77.
  2. (2) Cfr. BERTOLA, Notizie circa le condizioni degli immigranti in Australia, citato.
  3. (3) Cfr. The Economist, 4 novembre 1905, n. 3245.
  4. (4) Cfr. The Economist, 12 marzo 1904, n. 3159.
  5. (5) Gfr. The Economist, 30 dicembre 1905, n. 3253, e Economiste francais 21 ottobre 1905, n. 42.