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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/133

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é l’addensarsi degli stranieri nei pit degradati quartieri delle maggiori citta. Ma a ciò si potrà ovviare curando seriamente la distribuzione degli immigranti nei vari stati (con un organico sistema di informa- zioni e di organizzazione) in modo da attuare il criterio del massimo rendimento. Tale via soltanto può procurare al problema migratorio una soluzione utile, definitiva ed ugualmente soddisfacente per le due parti interessate (1).

Un contributo importantissimo a tale indirizzo di idee han recato di recente due magnifici lavori statistici che possono dirsi semi-uffi- ciali, perché vennero pubblicati dal Bulletin of the bureau of labor di Washington.

Nel primo Emily Fogg Meade si propone di dimostrare quanto sia ingiusta e contraria al vero l’opinione, espressa con tanta avven- tatezza dal Walker, che i nuovi immigranti sian « esemplari degradati d’una razza degradata, i peggiori rifiuti della lotta per l’esistenza ». Limitandosi a tal fine per ora agli italiani, illustra ampiamente quanto essi seppero operare, sia come operai industriali che special- mente quali coloni agricoli, in tutti i luoghi dove incontraron condi- zioni favorevoli per svolgere le loro attitudini. Con profusione di dati, mette in evidenza le qualità segnalatissime di quegli ottimi lavoratori, che contribuiron mirabilmente allo sviluppo economico di parecchi distretti, vi acquistarono gran numero di proprietà, migliorarono ra- pidamente il loro tenore di vita, e sono oggi di esempio agli americani quanto alla moralità della loro vita famigliare. La litigiosità violenta viene pure scomparendo per dar luogo ai procedimenti legali; tanto che, alla seconda generazione, ogni inferiorità di qualsiasi natura risulta completamente eliminata. Con un aiuto finanziario, una ap- propriatà organizzazione, ma sopratutto col diffondersi nella nazione del convincimento che essi sono un acquisto altamente desiderabile, gli italiani diverranno un fattore prezioso della grandezza futura dell’ Unione (2).

Il secondo articolo, uscito a pochi mesi di distanza, intende ad analizzare il tenor di vita degli immigranti latini e slavi, in rapporto ai salari che percepiscono. Da indagini minutissime sopra un ricco e vario materiale, l’autore ricava, circa i guadagni ed i risparmi delle

varie nazionalità, il seguente piccolo prospetto sintetico :



  1. (1) Cfr. “ The immigration question , in Annals of American Academy of poli- tical and social science, vol. X (1907), pag. 1 e segg-
  2. (2) Cfr. “ The italian on the land. A study on immigration , in Bulletin, maggio 1907. n. 68.