Vai al contenuto

Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/59

Da Wikisource.

- 59 -


punto un privilegio esclusivo dei bianchi e ben sappiamo approfittare noi pure di tutte le opportunita di miglioramento che ci si offrono. I fatti che si adducono a sosteguo di questa tesi sembrano abbastanza convincenti. Dovunque i gialli si son trovatiin condizioni di poter det- tar la legge al mercato del lavoro,non hanno tardato a spingere i salari ad un livello talvolta perfin superiore a quello preteso dai loro col- leghi bianchi. Alle Hawai, nell’anno che segui l’annessione, i giap- ponesi, con coalizioni foriere di scioperi, elevarono le mercedi agricole di doll. 0,60 a 0,76 in media, e soltanto l’arrivo di coloni portoricani riusci a sconsigliar loro ulteriori richieste. Ricominciaron perd ad agitarsi nel 1909, all’epoca del raccolto, imponendo ai proprietari patti leonini con uno sciopero di oltre 10.000 coltivatori. Non altri- menti in California, dopo aver accettato di lavorare nei distretti rurali a misere condizioni, essi non tardarono a chiedere ed ottenere salari anche pit alti di quelli che prima si pagavan ai bianchi (1). Cio che pure si verifico in parecchi luoghi rispetto ai cinesi, come stabiliscono, con copia di dati, le citate ricerche della prof. M. Ro- berts Coolidge.

L’atmosfera sociale anglo-sassone, impregnata di vigore, di fede nella virtu educatrice del benessere conquistato collo spirito d’inizia- tiva e col lavoro, esercita sull’animo di questi stranieri una sugge- stione irresistibile (2). Avviene per essi, osserva F. P. Irish, cid che gia ebbe a verificarsi per gli irlandesi e per altri europei di nazioni povere, il cui tenor di vita si era, per leggi economiche ineluttabili, tradizionalmente conformato al bassissimo livello delle mercedi cor- renti nella patria loro (3). Appena l’immigrante, specialmente se giap- ponese ne acquista i mezzi, si veste all’europea, abita in buone case, migliora la propria alimentazione. In capo a uno o due anni, messo insieme un piccolo peculio,se ne serve per fondare qualche modesta impresa commerciale od agricola, alla quale si dedica con indefessa attivita. Ed è raro che non gli arrida il successo.

Alle Hawai la metamorfosi é piu che altrove sensibile. Nella colo- nizzazione agricola i gialli van soppiantando gradatamente gli antichi padroni, acquistando Je terre, prima a titolo di affittavoli, poi di pro- prietari. La cultura del caffe sulle alture intrapresa dagli americani

é ora passata ad imprenditori giapponesi; cosi quella del banano e



  1. (1) Cfr. Yortt, Oriental vs. American labor, citato.
  2. (2) Cfr. Kentaro Kanexo, “ The effect of american residence on Japanese , in Annals of American Academy of political and social science, XXXIV, 2, p. 118 e segg.
  3. (3) Parecchi altri esempi a sostegno di questa tesi reca J. Novicow, L’avenir de la race blanche, pag. 12 e segg.