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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/76

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lunque « combinazione di prezzi », o ad osservarne eli impegni quando si inducono a stipularla. « The Japanese, osserva il Coryn, will enter into no trade agreement, he will respect no standard of prices. He is a law unto himself, and his only rule is to get business at any and every cost (1) ». Il commerciante asiatico in generale @ incorreggi- bilmente « underselling ». Come non vedere in esso un pericolo temi- bilissimo per la tendenza, cara ai capitalisti americani, a control- lare, a mezzo di ferrei sindacati, i diversi rami di produzione, sotto Vegida amica della ottenuta tariffa protezionistica? « Che vale, escla- mava |’Hayes alla Camera dei rappresentanti, che noi stabiliamo dei dazi formidabili per preservare i lavoratori americani contro i pro- dotti a buon mercato dell’estero, se poi consentiamo agli stranieri di importare, invece delle merci, la mano d’opera e il capitale, per orga- nizzare la concorrenza sul nostro stesso suolo? »

Finché dunque i gialli non eran che proletari, offrenti a vile prezzo la loro merce-lavoro, essi potevan contare almeno sulla sim- patia delle classi capitalistiche. Ma essi, colla forza dell’associazione, incomincian ad elevarsi, a fondare imprese, ad assumer iniziative per conto proprio. I loro prodotti, ottenuti a un costo tanto inferiore, compaiono sul mercato a prezzi rovinosi per industria bianca. Ed ecco che gli interessi di ogni natura connessi al regime protezioni- stico trionfante in tutte le societa anglo-sassoni del Pacifico si inquie- tano, si agitano, prendon partito risolutamente contro la concorrenza in tale forma rinascente, e uniscon la loro voce poderosa al coro delle querele proibizionistiche.

Altre ragioni di lagnanza doveva del resto provocare nel ceto capi- talistico il contegno d’una parte dei gialli. K’ nota l’imputazione di inemendabile slealta contrattuale che comunemente si eleva contro i giapponesi. A ditferenza dei cinesi essi, si dice, non hanno alcuna nozione morale dell’obbligazione dipendente da un libero accordo. Qualunque stipulazione di lavoro, come ogni transazione commer- ciale perdon qualsiasi valore per loro dal momento in cui Gessano di essere vantageiose, e tutti 1 mezzi sembran loro leciti e buoni per sot- trarvisi (2). Di qui la mancanza assoluta di continuita e di sicurezza per chi impiega tale mano d’opera, la quale non esita ad abbando- nare in massa il lavoro appena sorga altrove la speranza di un mi-

ghor salario, e€ i Cui scioperi, per la tenace solidarieta cementata



  1. (1) Gfr. The Japanese problem in Colifornia, citato.
  2. (2) Cfr. Crester W. Rowett, Chinese and Japanese immigrants, e Burnett, Misun- derstanding of eastern and western States regarding oriental immigration, citati.