Pagina:Primi poemetti.djvu/162

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142 i due fanciulli



ii


A letto, il buio li fasciò, gremito
d’ombre più dense; vaghe ombre, che pare
19che d’ogni angolo al labbro alzino il dito.

Via via fece più grosse onde e più rare
il lor singhiozzo, per non so che nero
22che nel silenzio si sentia passare.

L’uno si volse, e l’altro ancor, leggiero:
nel buio udì l’un cuore, non lontano
25il calpestìo dell’altro passeggero.

Dopo breve ora, tacita, pian piano,
venne la madre, ed esplorò col lume
28velato un poco dalla rosea mano.

Guardò sospesa; e buoni oltre il costume
dormir li vide, l’uno all’altro stretto
31con le sue bianche aluccie senza piume;

e rincalzò, con un sorriso, il letto.


iii


Uomini, nella truce ora dei lupi,
pensate all’ombra del destino ignoto
35che ne circonda, e a’ silenzi cupi