Pagina:Programma per la gran linea di via ferrata negli stati pontifici.djvu/5

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il primo elemento di vita: di quella vita che da questa pubblicazione comincia a divenire efficace ed operativa, e che si farà produttrice di larghi frutti e di beneficii grandiosi, se incontrando prima nello Stato e quindi all’Estero le simpatie dei molti che possono effettivamente giovarle, e che ne sperano retribuzione d’utilità e sentono amore del pubblico bene, verrà sussidiata con mezzi proporzionati all’uopo, e fatta segno del concorso benevolo degli sforzi delle Popolazioni, che è principalmente diretta ad avvantaggiare.

Premesse queste generali avvertenze e considerazioni, i sottoscritti credono di dovere fin da ora particolarizzare ulteriormente il loro Programma, onde coloro a cui piacerà di rivolgervi la propria attenzione, vi trovino più chiaramente delineato il piano della Impresa, le risorse e le speranze sulle quali si fonda, il necessario concorso dei Capitali che deve allettare di per sè stessa la speculazione vagheggiata da tanti e da tanto tempo, finalmente le garanzie che intendono di offerire dello zelo e del disinteresse che pongono nel promuovere questa grande Opera, a vantaggio principalmente della lor Patria diletta.


La Concessione Governativa, accordando il permesso di creare per l’esecuzione del gran Progetto una o più Società, ha dato la opportunità di dividere l’intera accennata linea delle vie ferrate in tre Imprese distinte, cioè:

1.° Da Bologna ad Ancona;

2.° Da Ancona, a Roma;

3.° Da Roma al Mediterraneo, con braccio per Velletri e Ceprano al confine del Regno di Napoli.

Alla prima, di dette linee si assegna un capitale di cinque milioni e mezzo di Scudi Romani (pari a Lire Italiane o fr. 29,549,463) rappresentato da 55,000 azioni di Sc. 100