Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/192

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reggia, e dal provvederli di fonti e d’inaffiatoi, ove prendessero ristoro di odorosi lavacri, fuorchè l’esclamare: Vanità delle vanità, e tutto è vanità sulla terra! Egli si richiede non poco coraggio per mettersi alla trattazione di un qualche grande e difficile tema, ma pari è il coraggio, se non maggiore, che si domanda a far getto di quanto la mente ha più avidamente ricerco, e per cui non fu perdonato a fatica.

VII. STUDII CLASSICI ED ESERCIZII ACCADEMICI.


Sfidato del comporre poemi, nulla più immaginò di sì vasto durante sua vita, e forse le nuove brighe nelle quali s’immerse glielo vietarono. Perchè dall’essere compagno di quel gentiluomo soprannotato, passò in altra casa patrizia fattore e pedagogo ad un tempo, e il suo giorno cominciò ad essergli per la principal parte riempiuto di cure, necessarie a sostentare la famiglia che minacciava ingrossarsegli terribilmente, avendo veduto nascere fino a otto figli (tutti per altro in piccola età gli morirono), ma affatto opposte a quanto richiedesi per dettare poemi. Da indi non si diede egli più a veruna seria investigazione, nè ebbe più la mente quel tanto disoccupata che vuolsi a farsi capace di grandi concepimenti. Lo studio de’ classici nostri scrittori consolava sol esso quelle briciole del suo tempo le quali, come il Lazzaro della scrittura