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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/179

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dell’artista fossero quelle che balzano all’occhio di prima giunta. Alberto scrive tragedie ed insanguina la scena di perpetui omicidii, se ne conchiude che abbia ad essere un animo truce. Come poi, esaminati a parte a parte i costumi di lui, si viene in chiaro esser egli un ottimo cuore, se ne cava una conclusione contraria alla massima che tali siano gli uomini nella loro vita quali si mostrano nell’opere loro. Un maestro di musica dalla cui fantasia prorompono spontanee infinite dolcissime cantilene, chi lo trovasse col pugnale alla maro cacciarsi tra la più riottosa canaglia, sarebbe ragione che ne inferisse non esser vero che la gentilezza de’ sentimenti se ne stia compagna alla festività delle fantasie musicali. Ma non è di tal guisa che voglionsi considerare le cose. La natura morale non si concede a chi non insiste alcun poco nelle indagini, e contentasi della semplice buccia.

Ciò che si dice de’ letterati e degli artisti in particolare, riguardo all’opere loro, è da dire di tutti gli uomini in generale. Mal farebbe chi prendesse a norma della nettezza dell’animo il polito vestire, o della rettitudine de’ pensieri la rettitudine de’ discorsi. Dio ne guardi dal farci consiglieri di diffidenza, di cui anzi, come di una tra le pesti più perniciose alla società, vorremmo vedere spento fino al seme: ma un’opportuna antiveggenza non lasceremo d’inculcarla, quando questa può esser opportuno riparo