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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/39

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petere quanto venne trasmesso alla memoria dei posteri dalla diligenza de’ contemporanei, non altro aggiungendovi che gli estrinseci ornamenti dell’armonia e del colore, meriterebbe egli quel nome di creatore che gli venne accordato fino da remotissimi tempi? Com’egli afferrando le narrazioni dello storico, o del cronista, sempre impresse d’inalterabile individualità, tragga, e, come a dire sprema da esse le generali relazioni con tutta la specie umana, e possibilmente con tutta quant’è la natura presente e avvenire, e le offra rivestite sensibilmente d’irresistibili allettamenti, non può insegnarsi se non imperfettamente dalle nude teoriche, ma bene paò intendersi nell’esame dell’opere più compinte e più belle de’celebri artisti d’ogni età e d’ogni gente.

E si noti che quanto i mezzi della rappresentazione sono più sensibili, tanto più essa diventa allegorica ed emblematica. Più allegoriche, poste eguali condizioni, sono le arti del disegno che non quelle della parola, in quanto appunto i mezzi che adoprano le prime sono più essenzialmente sensibili, che quelli adoperati dalle seconde. Ma anche in queste, a bene considerarle. in tutto ciò che hanno di materiale c’entra il simbolico, o allegorico che dir si voglia: ciò che sono agli occhi i colori, date le debite proporzioni, è per gli orecchi l’armonia. È questa la vera armonia, assai ben diversa dalla sonorità che s’insegna per lo più nelle scuole fra