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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/48

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letto nell’opere di qualche bravo scrittore, tanto togliersi alla memoria quanto si concede alla carta, sentenza, che, presa entro certi limiti, mi sembra assai vera. Forse essa vale rispetto alle lettere ciò che riguardo ai contratti importa quest’ altra: avervi tanto minor sicurezza nell’impiego di un capitale, quanto sono maggiori le scritte malleverie. So che i causidici non saranno affatto del mio parere; ma condonino questa spropositata opinione alla mia pressochè piena inesperienza del foro.

Venendo ora agli Album, domando alle signore che gli hanno in concetto si grande: che cosa significa questo ricorrere ad un libro che con disegni, con poesie, od altri tali mezzi tenga viva nella loro mente la memoria delle amiche persone? Sarebbe questa una tacita confessione che le impressioni che si ricevono dalle amicizie a’ di nostri, siano meno profonde di quelle del tempo andato? Io sono ben lontano dal formar questo giudizio rispetto alle mie gentili contemporanee, ma non mi spiace di rendernele avvertite di questa poco piacevole riflessione, a cui potrebbe esser dato ragionevol motivo dalla soverchia smania degli Album. Mi sento rispondere che non tutti quelli che scrivono, o disegnano, o in qualsivoglia altra guisa intromettono la propria mano negli Album, devono stimarsi amici. Voleva ben dire che mi fosse tocco di vivere in tempi tanto beati da poter essere conceduto a pressochè