Pagina:Proverbi, tradizioni e anneddoti delle valli ladine orientali.djvu/11

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sierato, che si arrischia di imitarlo o di motteggiarlo, giacché in caso simile l’Orco s’avvicina con prestezza indescrivibile al suo beffeggiatore, il quale deve esser preparato a tutto, se non gli riesce di scappare in una casa; se ciò gli riesce, è sicuro almeno pel momento, essendoché l’Orco non penetra nelle abitazioni degli uomini; ma guai, se egli piìi tardi capita fra le mani dell’Orco, perchè la vendetta allora n’è tanto più terribile. Sembra, che l’Orco possa anche trasformarsi nel vento* almeno si citano diversi casi, in cui esso sotto forma d’un colpo di vento scagliò qualche suo motteggiatore contro un muro o contro una siepe, di modo che anche in questo riguardo è simile al Kiibezahl, il quale, se è beffeggiato ed offeso, mette il cielo sottosopra, suscita lampi e tuoni, pioggia e neve e manda anche nel cuor della state un freddo eccessivo 1. Inoltre l’Orco sa rendersi amabile anche alle padrone, poiché é suo massimo piacere quello di far loro risentire gli effetti di certe sue burle: ora deserta le stalle facendo sparire oggi un pollastro, domani un’oca; un’altro giorno manca della biancheria e un’altro è il latte, intorno al quale egli si permette qualche tiro. In breve, le maniere, in cui l’Orco sa mostrare la sua cattiveria, sono tante, che non c’ è quasi fase nella vita umana, in cui non si manifesti la sua malizia. Mentre nel Rübezahl si ammirano tanti tratti nobili e generosi, che questi in lui sono regola ed i cattivi eccezione 2, è l’Orco assolutamente incapace di azione generosa e buona. In questo predomina la gioia maligna — segno sicuro d’un naturale perverso — , che egli sfoga prorompendo in alte risa salvatiche ogni qualvolta sia riuscito in una delle sue trame. Folte selve sono la sua dimora prediletta; di qui egli fa sentire la notte il suo grido monotono e lo si può perciò in certo modo paragonare allo „Schrat* de’ Germani, che é uno spirito boschereccio, zotico e peloso 3, simile al Fauno de’ Latini ed al Satiro de’ Greci. D’altronde però è dotato di qualità tali, che l’avvicinano più alle

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  1. cfr. Grohmann, Sagen-Buch I. p. 323.
  2. cfr. Grohmann, Sagen-Buch I. p. 323.
  3. cfr. Grimm, Mjthologie L p. 448.