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CANTO QUINTO.
ARGOMENTO.
Dal re Corbante fanno dipartenza
I tre confederati paladini,
E Ulivier con poca coscienza
Lascia che Forisena si tapini:
Da una finestra con piena avvertenza
Ella si getta agli ultimi destini,
Malagigi il caval toglie a Rinaldo,
Che manda ai morti un mostro per castaldo.
1 Pura colomba piena d’umiltade,
In cui discese il nostro immenso Iddio
A prender carne con umanitade,
Giusto, santo, verace, eterno, e pio;
Donami grazia, per la tua bontade,
Ch’io possi seguitare il cantar mio,
Pel tuo Joseffo, e Giovacchino, ed Anna,
E per colui che nacque alla capanna.
2 Rinaldo, e ’l suo Dodone, e ’l gran marchese,
Gran festa fanno co’ nuovi Cristiani:
E battezzato è già tutto il paese
Del re Corbante, e’ suo' primi Pagani:
Ed Ulivier per la dama cortese
Ognidì fa mille pensieri strani,
Ed ora in torniamenti, ed ora in giostra,
Per piacere a costei, gran forza mostra.
3 E benchè assai lo pregassi Rinaldo,
Non si sapeva accomiatare ancora,
Chè la donzella lo teneva saldo,
Com' àncora la nave tien per prora:
Quanto è più offeso il foco, è poi più caldo;
Così più sempre Ulivier s’innamora,
Quanto Rinaldo il partir più sollecita;
Ed ogni scusa gli pareva lecita.
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