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108 il morgante maggiore.

34 Non ricognobbe Orlando il suo cugino,
     Perchè Baiardo è tutto covertato,
     E lui parlava al modo saracino;
     Vide il lione, e molto ha biasimato:
     Non è costume di buon paladino
     Aver questo animal seco menato;
     Non doverresti a gnun modo menarlo;
     Per carità degli uomini ti parlo.

35 Disse Rinaldo: Buon predicatore
     Saresti, poi ch’hai tanta carità:
     Non ti bisogna aver questo timore,
     Nel tuo parlar si dimostra viltà;
     Se tu sapessi, baron di valore,
     Per quel ch’io ’l meno, ed ogni sua bontà,
     Non parleresti in cotesto sermone:
     Sappi che ignun non offende il lione,

36 Se non chi a torto quistion meco piglia,
     O ver chi fussi traditor perfetto.
     Il conte Orlando ha seco maraviglia,
     Poi gli rispose: Vegnamo all’effetto;
     Se vuoi combatter sanz’altra famiglia
     A corpo a corpo, mettiti in assetto;
     Chè in altro modo combatter non voglio:
     Farò di te come degli altri soglio.

37 Disse Dodon: Tu sarai forse errato.
     Il gigante gli fece la risposta:
     Tu non cognosci il mio signor pregiato,
     Però facesti sì strana proposta;
     Io non son come tu, barone, armato,
     E proverrommi con teco a tua posta.
     Dodone allora pazienzia non ebbe,
     E pure stato il miglior suo sarebbe.

38 La lancia abbassa con molta superba,22
     E percosse Morgante in su la spalla;
     E’ si pensò traboccarlo in su l’erba:
     Morgante non lo stima una farfalla,
     Ed appiccògli una nespola acerba,
     Tanto che tutto pel colpo 23traballa:
     E come e’ vide balenar Dodone,24
     Se gli accostava, e trassel dell’arcione.