Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/395

Da Wikisource.
376 il morgante maggiore.

134 La novella n’andò con gran furore
     Al re Gostanzo, come la sua figlia
     Era venuta, onde e’ gli crebbe il core,
     E corse incontro colla sua famiglia;
     E tutta la città trasse al romore,
     Come avvien sempre d’ogni maraviglia:
     Ognun voleva il primo abbracciar questa:
     Pensa se ’l padre suo gli fece festa.

135 Ella gli disse: Questo è il conte Orlando:
     E dove e come e’ l’aveva trovata,
     E da’ giganti tolta, e disse quando
     Ed in che modo l’avevon rubata:
     E tutta la sua vita vien contando,
     E come pel cammin l’abbi onorata
     Orlando sempre, insin che l’ha condotta.
     Il re Gostanzo così disse allotta:

136 Quest’ è colui, che ti scampò da morte?
     Quest’ è colui che t’ha dunque prosciolta?
     Quest’ è colui ch’è tanto ardito e forte?
     Quest’ è colui ch’agli altri fama ha tolta?
     Quest’ è colui ch’allegra or la mia corte?
     Quest’ è colui per cui non se’ sepolta?
     Quest’ è colui ch’uccise il fier gigante?
     Quest’ è colui ch’è ’l gran signor d’Angrante?

137 Non cavalca caval miglior barone,
     Nè miglior cavalier porta elmo in testa;
     Non cinse spada mai simil campione,
     Nè miglior paladin pon lancia in resta;
     Non uom tanto gentil si calza sprone.
     Ed abbracciava Orlando con gran festa,
     E la reina e lui lo ringraziorno,
     E tutto il popol suo che gli è dintorno.

138 Or lasciam questi star così contenti.
     Ritorniamo al soldan di Babillona,
     Che non pareva già che si rammenti
     Di quel ch’a Antea promesse sua corona
     De’ due prigion; ma pensava altrimenti
     Di tor subito a questi la persona,
     Prima che sia Rinaldo a lui tornato
     Dal Veglio, dov’e’ sa che l’ha mandato.