44 A questa fonte a caso ci trovammo,
E com’egli è de’ nostri pari usanza
Di domandar l’un l’altro, domandammo:
Che lettera, o imbasciata hai d’importanza?
E come stracchi un poco ci posammo:
Costui mi dice, che Gan di Maganza
Per far morire Orlando lo mandava,
E che per Pagania29 di lui cercava.
45 E perch’io presi la parte d’Orlando,
Alzò la mazza sanza dir niente;
Così si venne la zuffa appiccando.
Orlando quando le parole sente,
Diceva: O Dio, a te mi raccomando;
Da questo traditore e frodolente
Io pur non truovo, ovunque i’ mi dilegui,
Luogo, che ’l traditor non mi persegui.
46 Quando Morgante vede il suo signore,
Che si doleva, e contro a Gano sbuffa;
Tanto gli venne sdegno, e pietà al core,
Che per la gola il corrier tosto ciuffa30,
Cioè quel che mandava il traditore;
E nella fonte sott’acqua lo tuffa,
Calpesta, e pigia, e per ira si sfoga,
Tanto che tutto lo ’nfragne ed affoga.
47 Orlando disse a quell’altro corriere:
Io son colui per chi tu se’ mandato;
Dì a Rinaldo, che in questo sentiere,
Come tu vedi, il cugino hai trovato:
Io son Orlando, e poi ch’egli è in piacere
Di Carlo, vo pel mondo disperato.
Quando il corrier sentì ch’Orlando è questo,
Maravigliossi, e inginocchiossi presto.
48 Dimmi a Carlo, diceva ancora Orlando,
Che si consigli col suo Gano antico;
Ed io pel mondo vo peregrinando,
Come s’io fussi qualche suo nimico;
Digli dove trovato, e come, e quando
Tu m’hai qui solo, e povero, e mendico31:
E quel ch’i’ ho fatto, corrier, per costui,
Credo che ’l sappi ognun, salvo che lui.