59 Il mio signor Gostanzo re non vuole,
E siam qui tutti a lor difensione,
Perchè di que’ baron troppo ci duole,
Chè l’un fratel di Rinaldo è d’Amone;
E perch’io non ti tenga più a parole,
Nella battaglia è il figliuol di Milone,
E fa gran cose per campar costoro,
Ed io combatto qui pedon per loro.
60 Nè posso ancor rimontare a cavallo,
Dond’io fu’ tratto da un Salicorno:
Tutti color del contrassegno giallo
Pel mio signor combatton questo giorno.
Disse Rinaldo: Io vorrei sanza fallo
Sapere il nome tuo, barone adorno.
Disse il Pagano: Spinellon mi chiamo,
E molto Orlando e Rinaldo suo amo.
61 Allor gridò Rinaldo: O Saracino,
Io son Rinaldo, e son qui capitato
Per ritrovare Orlando mio cugino;
Monta a cavallo: e ’l Pagano è montato:
Menami ove combatte il paladino.
E Spinellon fu tutto consolato,
E disse: Vincitor saremo omai,
Andianne dove Orlando tuo lasciai.
62 E tanto per lo campo insieme vanno,
Che lo condusse ove combatte Orlando,
Ch’era pien tutto di sangue e d’affanno.
Disse Rinaldo: Posa un poco il brando,
Dimmi, i prigion, cugin mio, come stanno?
Allora Orlando il vien raffigurando:
Abbracciò questo, e pianse per letizia,
E del Soldan contoe la sua tristizia.
63 Poi disse: Tempo non è farsi festa,
Qui si conviene i prigioni aiutare.
Non va lion per fame per foresta,
Come Rinaldo cominciò a mugghiare,
A questo e quello spezzando la testa,
Le strette schiere faccendo allargare:
Qui il Veglio e Spinellone e ’l Conte sono,
E paion tutti a quattro insieme un tuono.