54 Quando il Soldano il romore ha sentito,
Subito disse: Quel ch’io mi pensai
Sarà pur vero al fin, ch’io son tradito
Dal re Gostanzo, com’io dubitai.
Vede già il popol tutto sbigottito,
Di questo caso dubitava assai:
Pur si fe innanzi, e con la spada in mano
Va confortando ogni suo capitano.
55 Orlando or qua or là si scaglia e getta,
E dove e’ vede la gente calcata,
Subito si metteva in quella stretta,
E colla spada l’aveva allargata;
E tristo a quel che Durlindana aspetta,
Chè gli facea sentir s’ella è affilata:
Quanti ne giugne, riscontra, o rintoppa,
Faceva a tutti la barba di stoppa.5
56 Or diciam di Rinaldo, ch’è già presso
Al campo, e vede quel rabbaruffato
Per la battaglia, e dice fra sè stesso:
O Ricciardetto mio, tu se’ spacciato;
Ove è, Soldan, quel che tu m’hai promesso?
Poi disse al Veglio: Io son suto ingannato,
Io veggo segno assai tristo di questo;
Però quanto possiam corriam là presto.
57 Furno in un tratto nella zuffa questi:
Rinaldo non sapea quel ch’abbi a farsi:
Un Saracin pregò che manifesti
Per che cagione il campo abbi azzuffarsi.
Colui rispose: Il Soldan ci ha richiesti
Per due baron che doven giustiziarsi;
Il re Gostanzo non vuol che gli uccida,
Per questo il campo sol combatte e grida.
58 Intanto Spinellon, ch’era caduto
D’un colpo che gli avea dato il gigante,
Vede Rinaldo ch’è sopravvenuto,
E che del caso pareva ignorante;
Disse: Baron, come tu hai saputo,
Vedi che va sozzopra qua Levante
Per due cristian, che il gran Soldano a torto
Volea ch’ognun di lor fussi oggi morto.