109 Poi disse Gano: Una cosa ci resta:
Baldovin mio figliuol vi raccomando,
Il qual verrà con la cristiana gesta,
Però che vuol sempre esser con Orlando.
Disse Marsilio: La mia sopravvesta
Gli porta e dì così, ch’io gliela mando,
E vo’ che sempre per mio amor la tenga,
E che con questa in Roncisvalle venga.
110 Poi che fu ordinato il tradimento,
E recato la Bibbia e l’alcorano,
E dato a tutti quanti il sacramento,
Da Siragozza si partiva Gano;
Marsilio volea dargli oro ed argento,
Ma Ganellon non vi porse la mano,
E fece un ben che sarà il primo e ’l sezzo,
Chè ricever non vuol di sangue prezzo.
111 E tanto ha cavalcato il traditore,
Che in pochi giorni a Parigi arrivava;
E come e’ giunse ov’è lo imperatore,
Carlo l’abbraccia, e quasi lacrimava
Di tenerezza che gli venne al core;
E Gan poi questo e quell’altro abbracciava:
Par che venga da far qualche sant’opra,
E tutta quella corte va sozzopra.
112 Pensa, lettor, che il traditor rassetti
Tutte sue bagattelle e sue bugie;
E mandragole e serpe e bossoletti,
E polvere e cartocci e ciurmerie
Mostrassi, e tutti sciogliessi i sacchetti:
E lo stagnon dell’utriaca aprie,
Ma non mostroe, chè l’ha nascoso, e sallo,
L’arsenico, il nappello e il risagallo.
113 E poi con Gallerana cicalava,
E disse come la reina Blanda
A Siragozza un giorno l’aspettava,
E però molte cose non gli manda;
Poi Carlo tuttavia sollecitava,
E sempre l’onor suo gli raccomanda,
E ch’e’ menassi la sua corte adorna:
E pure al fatto d’Orlando ritorna.