Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/276

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12Se l’Amor tanto bene mi facesse.
Sì bel parlare, Donna, con voi fora,
E direi, come v’amai longamente,
Più che Piramo Tisbe, dolcemente,
16Ed ameraggio in fin ch’io vivo ancora.
     Vostro amore mi tiene in tal disire,
E donami speranza con gran gioi’,
Ch io non curo, s’io doglio, od ho martire,
20Membrando l’ora, ched io vegno a voi;
Che s’io troppo dimoro, aulente cera,
Pare, ch’io pera, e voi mi perderete.
Adunque, Bella, se ben mi volete,
24Guardate, ch’io non mora in vostra spera.
     In vostra spera vivo, Donna mia,
E lo mio core adesso voi dimanda;
E l’ora tardi mi pare, che sia,'
28Che fino Amore al vostro cor mi manda;
E guardo tempo, vi sia in piacimento
E’ spanda le mie vele in ver voi, Rosa,
E prenda porto là ’ve si riposa
32Lo mio core a lo vostro insegnamento..
     Mia Canzonetta, porta esti compianti
A quella, che ’n balia ha lo mio core;.
E le mie pene contale davanti,
36E dille, com’io moro per suo amore:
E mandami per suo messaggio a dire,
Com’io conforti l’amor, ch’io le porto:
E s’io ver lei feci mai alcuno torto,
40Donimi penitenza al suo volere.

II.

     Uno possente sguardo
Coralmen’ m’ha feruto;