Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/306

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In cui lo mette, se ben nol cospiega.
     Che fin ch’uom non s’approva,
Non sa chi grado rende:
Sovente lo rattende
Da tal uom, ch’al bisogno poi lo nega.
     Ancor ci ha più dottanza,
Che i distretti carnali,
Veggendo, che l’uom cali,
In poco d’or, che sia al di sotto
Ciascun ti cessa, e più non ti fa motto.
Mia canzon, non dar posa:
Va e sì ti palesa,
Sì che sie bene intesa,
Perchè uom si guardi, e sappia meritare.
     Di mia vita angosciosa,
Ch’ha fatto lunga attesa,
Non si trova difesa,
E son rimaso com’uom rotto in mare.
     Soffrendo gran pesanza
La tempesta m’avvolge,
E nullo man mi porge,
E veggiomi perir tutt’i mie’ amici;
Amici no’, ma trovoli nemici.


ARRIGO BALDONASCO.

I.

Lo fino amor piacente,
Ch’io aggio, a se mi serra
Sì che d’ogn altro, s’erra
Da me, dae partimento.
5Che quello Amor mantiene