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Anzi sarai tutt’ore

     In grandezze, e ’n riccore:
Che mai uom per Larghezza
     Non venne ’n poverezza.
Ver è, ch’assai persone
     Dicon, ch’a mia cagione
Hanno l’aver perduto;
     E ch’è lor divenuto,
Perchè son larghi stati.
     Ma molto sono errati:
Che com’è largo quelli,
     Che par, che s’accapelli
Per una poca cosa,
     Ove onor ha gran posa?
Et un altro a bruttezza
     Farà si gran larghezza,
Che fia ismisuranza.
     Ma tu sappi ’n certanza,
Ch’ null’ora, che sia,
     Venir non ti porria
La tua ricchezza meno,
     Se t’attieni al mio freno,
Nel modo, ch’i’ diraggio.
     Che quelli è largo, e saggio,
Che spende lo danaro
     Per salvar l’agostaro.
Però in ogne lato
     Rimembri di tuo stato,
E spendi allegramente:
     E non vo’, che sgomente
Se più, che sia ragione.
     Dispendi a la stagione.
Anzi è di mio volere,

     Che tu di non vedere

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