Pagina:Racioppi - L'agiografia di San Laverio del 1162.djvu/130

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NOTE


agli ÀCTA, sive GESTA SANCTI LAVERII.



(’) Quoniam reicxere humanas laudes et infidas labiorun non fuit.... — Il Ms. del Ramaglia (del quale abbiamo parlato al Cap. II) leggo più correttamente: Quoniam retexere humanas laudes et- infulas laboriosum non fuit.... Però resta ancora la parola infulas poco intelligibile.
(*) Satdo de Goffrido. — Un Saulo fu veramente arciprete della chiesa di sant’Antonino della Sa [Minar a nell’anno 1163. Esisto testimonianza di lui in un documento nutontico; nel quale però non si trova la parola < de Goffrido. > Ne abbiamo fatto menzione al Cap. V; o pubblichiamo intero il documento nell’APPENDICE II, n. 2.
(*) Mandante vener. viro Saulo de Goffrido Suponurte Archipresbgtero, et Domino meo. — Questo Dominus mais risponderebbe all’italiano Monsignore, che è titolo proprio dei Vescovi V Se così fosse, non esiterei un momento a ritenere non solamente come interpolato ancho questo passo, ma come fattura del XV secolo tutto quanto il Prologo.
(‘) Tarn ex vetustis Ecdesùc Gmmcntince monumenlis, quam ex antiquis Probi scriptis.... et suecessivis traditionibus. — Interpolazioni di tempi posteriori; se tutto il Prologo non è di tempi posteriori all’ngiogratia del secoloXII. — Vedi innanzi ai Cap. VI e X.
(*) In diebus igitur Constantini Imperatoris dttrn furor cjus scevissimus.... laniuret....
Qui gli scrittori saponaresi, quali il ROSELLI (Storia Grumentina, pag. 87), o prima di lui il Ramaglia, nelle Memorie Mss., avvertono ad un errore dell’agiografo laveriano. Costantino non fece persecuzioni contro la Chiesa. Il Ramaglia racconta che un Padre Gilliers, gesuita, raccogliendo nel XVIII se-