Pagina:Racioppi - L'agiografia di San Laverio del 1162.djvu/132

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phatum Corrcctorem Lucania fccit. ( VOPISCO in Aurei., c. XXXIX.) Del resto, tra Prefetto e Correttore l’idea è la stessa.

(') In vico quodam, qui Tergia vocabatur. Tergia scrive l’Ughelli; non altrimenti nel Ms. Ramaglia; cosi nelle lapidi saponaresi che io credo del XVI secolo (apud ROSELLI, Storia Grument., pag. S7). Tale è dunque la lezione genuina. La lezione del Macchiaroli, che puro dice di seguire la stampa ughelliana, porta invece «Teagia, > e credo sia per disattenzione di correzioni tipografiche. Più maravigliosa è la ripetuta lezione dell’abate Pecorone, la quale stampa: < qui Sergia vocabatur. > Ma dichiarando anch’egli di attenersi alla pubblicazione dell’Ughelli, coesta variante è uno dei tantissimi errori della sua edizione senza giudizio.
Dove era posta questa città, o borgo di < Tergi >? — L’Antonini, riepilogando gli Atti laveriani, dice san Lavorio < nato in un sito detto Tergia, che taluni intendono per Diano, chiamato Tegia e Tegiamam: forse potrebbe intendersi per Viggiano;» giacché la leggenda situa il luogo prope Grument uni: lo che non» può adattarsi a Diano che ne è lontana ben venti miglia. > (La Lucania, disc. VII, parte III, pag. 568.) — Scusiamo, se é possibile, l’Antonini di tanta leggerezza di critica: in nessun luogo degli Atti Tergia é detta propc Grumcntum: da nessuna autorità è confortata l’asserzione che Tegianum o Diano era detta anche Tegia; e da nessuna filologia si vorrà ammettere che Tergia sia lo stesso che Viggiano, come Viggiano non ò lo stesso che Tcana, o Venosa Venezia, o Genova Ginevra! Nè, da ultimo, la distanza di venti miglia sarebbe siffattamente grande da escludere come possibile quella identità che nega l’Antonini.
L’identità di Tergia con Diano — l’antico Tegiamtm — ha incontrati più convinti, se non più agguerriti, sostenitori ai tempi nostri: nei quali, per esempio, l’egregio canonico Macchiaroli (scrivendo il suo libro Diano c Vomonima sua valle: Napoli, 1868), 1 Dalla errata lezione pecoroni®» io credo derivata quella che non dirvi altrimenti so non divinazione di taluni storici di cose dianosi, i quali dissero san Laverio nato «dalia nobilissima famiglia Sergia di Tegiano.» — Ecco in quattro parole tre dati storici, e tro allucinazioni! — Donde, almeno, ricavarono che era «nobilissima» cotestn famiglia? — (Vedi l’articolo Capaccio, nei Cenni storici sulle Chiese vescovili delle Due Sicilie, raccolti dall’ab. D’àvino. Napoli, 1SÌ8, pag. 133.)— Conf. Macohiaroli, Op. cit., pag. 180.