Pagina:Racioppi - L'agiografia di San Laverio del 1162.djvu/22

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di fascia che si conserva nell’archivio1» della chiesa saponarese. Questo documento è una donazione fatta anno ab incarnatione Christi 1189, mense novembris, indictione VII, regnante gloriosissimo rege W(ilelmo) secundo, da Robertus de Romana presbyter et civis Saponarie; il quale, affinchè sia celebrato in perpetuo l’anniversario della sua morte, offre Ecclesie Sancti Antonini Saponarie, in manibus domini Io. r. (venerabilis) episcopi Marsicen, molendinum quod habeo in Sciaura prope ecclesiam S. Joannis.

Le disposizioni di questo umile atto meritano di non passare inosservate, non già per la partizione del mulino donato metà al «collegio della chiesa» saponarese, e metà alla sorella del donante ed al costei figlio, anche esso di nome Roberto e prete. Ma merita considerazione un accenno dell’atto, ove è detto che abbia facoltà il nipote Roberto di allogare cui piaccia la metà del mulino, nel caso egli intenda di recarsi in Terra Santa, o a San Giacomo di Compostella, o a studiare nelle scuole, — ad sepulcrum domini visitandum, aut ad San Jacobum, sive in scholis. — Questo accenno alle scuole non è trascurabile testimonio a pro della cultura di un paese, che manda la sua gioventù ad erudirsi nei centri di studio lontani come Salerno, o Bologna, o altrove, e a lode di una età che siamo abituati a considerare come del tutto barbara o incivile.

All’atto sottoscrivono il donante in questa forma: Ego Robertus confirmo dictum meam oblationem mea manu; e, tra varii altri testimoni, l’arciprete: Ego Nicodemus archipresbyter Maraldus testis sum; e un altro prete: Ego presbiter Robertus de Teodora testis sum. — Ma non vi è nè sottoscrizione, nè indicazione di notaio o di giudice.

Il dottor Ramaglia afferma che cotesto stesso donante e scrittore Roberto di Romana fu arciprete della chiesa saponarese nel 1210.2 Non ne riferisce documento o testimonianza di sorta, egli che pure ebbe sotto mano tutto il non povero archivio della chiesa saponarese, della quale difendeva le ragioni da av-

  1. Ms. del Ramaglia, cap. XII. — Il documento è da noi pubblicato nell’Appendice II, N° 1.
  2. La stessa notizia è data nella Storia Grumentina, opera del dottor D. Franc. Saverio Roselli (Napoli, 1790), a pag. 102. Ma la costui testimonianza nulla aggiunge alla credibilità della notizia, poichè egli attingeva, parmi, alla stessa opera ms. del Ramaglia, benchè non lo dica.