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il fiume, perché neppure avesse fortificato il suo campo; la qual mancanza delle fortificazioni campali da lui ordinate fu la sola cosa, come notò negli Aforismi, in cui non vennero eseguite le disposizioni da lui date per quella battaglia. Ebbero pertanto buon giuoco i turchi per passare il fiume, con subitaneo sbigottimento di que’ soldati novellini, bersagliati ancora dalle artiglierie collocate sulla sponda opposta, più elevata di quella ov’essi erano: fuggirono dunque, lasciando che i turchi s’impadronissero di Moggendorf, ch’era il centro delle operazioni dei cristiani. Accorsero i compagni loro, ma non fecero miglior prova, e dice il Priorato che i soldati di uno di quei corpi, al quale era stato ucciso il colonnello, gettate le armi innanzi ai turchi, chiedevan loro la vita in dono; ma furono invece passati per le armi. Né meglio si comportarono i tre reggimenti cesarei dal Montecuccoli mandati al soccorso, poiché ebbe contezza della condizione delle cose. Nassau e Schmid, erano capi di due di que’ reggimenti, e l’uno fu ucciso, l’altro rimase ferito, mentre il reggimento di lui andava disperso. E si ha dalle storie che molti di codesti soldati fuggirono sino in Stiria, annunziandovi la totale disfatta de’ cristiani: la qual notizia di là passò a Vienna. Accadde allora, narra il Montecuccoli “che taluno in atto d’uom disperato colla spada nuda in pugno verso di me rivolto esclamò: operare indegnamente i soldati: tutto essere irremediabilmente perduto. Al che io, ch’egli si confortasse risposi: non avere io ancora tratto fuori la spada; non giungere impremeditato il caso; che ogni cosa andria bene”. Serenità d’animo codesta e fiducia nel proprio valore da reputarsi ammirabile in così terribili momenti quali eran quelli del suo esercito a fronte dei turchi. Presi allora con sé tre de’ suoi reggimenti di fanti e due di cavalli, facendosi poi raggiungere dal marchese di Baden con quegli sbandati che poté raccogliere, andò egli stesso ad assalire il fianco dell’esercito nemico. E tosto con alquanti squadroni di cavalli, e con 400 uomini del reggimento Tasso, avendo presso il principe di Sulzbach, dié di cozzo in quelle schiere turche che stavano combattendo coll’animoso principe di Lorena, slanciatosi in mezzo a loro per ven-