Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/447

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taglia, e proseguì per la sua via. Falsa era pertanto la voce che corse per Vienna, e venne riferita alla corte di Modena dallo Stom, di uno scontro allora avvenuto tra i due eserciti. Si era profferto in quel tempo il Souches, come il 24 di agosto scriveva il Federici, di espugnare Neuheusel, purché Montecuccoli impedisse ai turchi di soccorrer quella piazza. Quel progetto era molto caldeggiato dal ministro Porcia nella speranza che riescendo a bene, agevolerebbe la pace, diuturno desiderio di lui vecchio e infermiccio, il quale paventava ancora che il soverchio indebolirsi delle forze dell’imperatore avrebbe potuto tornare di danno alla Spagna, verso cui gli manteneva ben propenso l’animo una pensione di 40.000 scudi annui che da essa ritraeva un suo figlio, come lasciò scritto Domenico Zane, nunzio veneto a Madrid . E la corte si sarebbe acconciata a consentire quell’impresa, ma la voleva diretta dal Montecuccoli, anche perché con minor difficoltà avrebbero consentito gli ungheri a secondarla. Quel generale però, insofferente, come dicemmo, di soggezione ad altri, e che colla sua proposta mirava per avventura ad umiliare il Montecuccoli, che avrebbe dovuto fare una parte secondaria, mentre a lui sarebbe toccata la gloria d’un acquisto molto ambito dall’imperatore; intesa la volontà di lui, disdisse quella proposta. Del Souches si sa che fece appiccar fuoco alla terra di Baccan (o forse Barkam), dal visir fatta poscia risarcire munendola di più solide mura, e che, come scriveva Federici, quando il Montecuccoli da Freistadt spiava gli andamenti dei turchi, il medesimo faceva egli da Gutta, passando poscia nel campo trincerato di Komorn, della qual fortezza aveva il governo. Una lettera che lo Stom scriveva il 30 di settembre da Vienna c’informa che Raimondo congiunse alle proprie le truppe del Souches, quelle per avventura che rimaste gli erano dopo la prima sottrazione che di esse fu fatta, siccome avvisammo già: e s’intenderà ancora che un