Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/596

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XV Per l’andata a Vienna del T. Gen. Montecuccoli dopo la passata campagna del 1675 non potendo più per l’età e per le indisposizioni sostenere il comando delle armi. Si allude alle nozze dell’Imperatore (Sonetto di Bernardino Ramazzini)

O del cielo german canuto Atlante
Che all’erculeo valor posto hai le mete,
Mentre che il ferro tuo le palme miete
Tempera ai danni tuoi l’arma costante.
Ma stringa pure in te falce rotante
L’iniqua Parca, e spegna un dì sua sete.
Non svellerà tuo nome onda di Lete,
Fin che mai fiato avrà la fama errante.
Vanne dunque a fruir calme festose
Ove dell’Istro fra i gelati umori
Spiega l’ali Imeneo sempre amorose.
E mentre che Ciprigna e i casti Amori
Intreccia al tuo Signore e mirti e rose,
Tu gli presenta i trionfali allori.

Un altro sonetto sul ritorno a Vienna di Montecuccoli dettò il Ramazzini, che comincia: “Armasti è ver fin’ora o Raimondo” e che si omette per brevità, e così un componimento del medesimo in quarta rima pel ritorno dello stesso generale al campo nel 1675.

XVI Risposta del generale R. Montecuccoli alla lettura di partecipazione della sua nomina a protettore dell’Accademia dei Curiosi della Natura, in Vienna

Prænobili Doctissimo ac Consultissimo Domino Johanni Michæl Fehr medico, Quam proxime abhinc elapsa nona Octobr: Suinfurto ad me dedisti epistolam non tantum rite accepi, sed etiam Tuam Collegarumque Tuorum petitum probe intellexi. Me Tuæ (cui laudabiliter præes) Acca-