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Canto primo 21

     145Valli del Nilo. Si stendeano in curva
     Scena i monti al suo sguardo e le tranquille
     Palme dal biondo dattero, ristoro
     A’ figli del deserto, e l’orizzonte
     Come il futuro interminato, e Dio.
     150Ed ei stette, e pregò: Tu, che sugli astri
     Siedi e reggi il lor moto, e mai tramonti,
     O implorato d’Abramo, all’irrompenti
     Cateratte del ciel tu sottraevi
     Il Patriarca, e Tu, se mai d’incensi
     155T’odorai ’l tempio, e t’arsi ostie su l’ara,
     Tu dall’indegna servitù mi campa
     Questo popol, ch’è tuo! Disse, e sul monte
     Ardore un pruno e’ vide, e uscir da questo
     Udì tre volte del suo nome il suono;
     160E cinti i lombi alla montagna mosse;
     E il Signor gli parlò. L’umil vincastro
     Del mandriano al Faraon lo scettro
     Percosse, e i ceppi d’Isdraello infranse.
Arditamente valicar le immense
     165Arene del deserto i fuggitivi;
     E il Signor li scorgea. Ma poi che a tergo
     Udìro il suon delle ferventi ruote
     E il fragor dell’egizie armi irruenti,
     E a fronte avean del Rosso mar l’insonne