Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/331

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     Come in core dolente,
     A cui sorrida breve tratto amore,
     Così per lo squallore
     Dei nereggianti campi,
     Al profumo innocente,
     Che tu commetti a l’aura desiosa,
     Una dolcezza ascosa
     Del passeggier nell’anima discende.
Quando pensoso io movo
     Sotto il peso dei miei lunghi dolori
     A ricercar ne’ fiori
     Questa mia giovinezza che mi fugge,
     E l’anima si strugge
     A ripensar le oscure e senza fine
     Agonie della mia vana giornata,
     E la mente affannata
     Nel cerulo seren cerca riposo
     E nel sorriso di natura Iddio,
     Se la mite fragranza ed il festivo
     Biancheggiar di tue cime a te mi volge,
     O mandorlo innocente,
     Solitario e piangente
     Al tuo piede m’assido,
     E a quella solitudine fedele,
     Ov’è Dio che m’ascolta, il pianto affido.
Ah, tu i fiori rimetti,