Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/417

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Ed egli, il caro amor, di te non meno,
     Bello e gentil saprà trovarmi un fiore,
     Un guancial troverammi, un nido, un seno,
                                        Ov’io posi il mio core.

E amerò sempre sempre, amerò come
     Quel primo dì che ti serrai sul petto;
     Nè morirà per imbiancar di chiome
                                        Il mio fervido affetto.

Upupa o rosignol, bruco o farfalla,
     Sento qualcosa in me che canta e gira,
     Qualcosa che tra’ fiori or dorme or balla,
                                        Che ride e che sospira.

Oggi re, doman servo; oggi all’altera
     Rosa chiudo nel sen l’ali opaline,
     Doman fra’ poveretti òzzimi a sera
                                        Aspetterò le brine.

Così penso talor; ma allor che gli occhi
     Volgo al pallido tuo volto pudico,
     Appoggiando la testa ai tuoi ginocchi,
                                        T’amerò sempre, io dico.