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Sic vos non vobis... 429

SIC VOS NON VOBIS...


Il triste olmo son io, ch’irte e stecchite,
     Quasi schernendo, al cielo erge le braccia;
     Tu sei l’allegra, rigogliosa vite
     Ch’ebbra di giovinezza a lui s’allaccia.

Fra le dolci tue strette esso l’immite
     Destino oblìa che il seno aspro gli agghiaccia;
     E baldanzoso le rame fiorite,
     Di cui tu lo rivesti, all’aure caccia.

Che trionfi di pampini, che festa
     Di rosei raggi guizzanti tra ’l verde,
     Che desiderj d’ebbrezze supreme!

Ma irrompe ecco l’autunno: una molesta
     Turba l’inganno del mio cor disperde,
     E pie villano i tuoi grappoli spreme.