Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/468

Da Wikisource.


Di vivi sogni, di sepolti amori
     Io le parlava e di supplizj strani,
     D’esili donne che pareano fiori,
     D’anime che parean raggi lontani,
     Di occulti amplessi, d’agognati allori,
     Di vivi sogni e di sepolti amori.

Ad ogni bacio mio fatto mortale
     Il mio povero amor languia, languia;
     Ogni dolce mio detto era un pugnale,
     Era veleno ogni carezza mia;
     Divenia fredda fredda, al marmo uguale,
     Ad ogni bacio mio fatto mortale.

Quando la vidi con le braccia in croce
     In una bara picciola e fiorita,
     Da una strana pietà fatto feroce
     Tolta mi avrei per dare a lei la vita:
     Senza pianto rimasi e senza voce,
     Quando la vidi con le braccia in croce!

Or che morta sei tu, povero amore,
     Muta è la stanza mia, freddo il mio letto;
     Tu sei forse mutata in astro o in fiore,
     Io non so quel che spero e quel che aspetto
     Dentro alla fossa tua vive il mio core,
     Or che morta sei tu, povero amore!