Pagina:Rapisardi e Carducci - Polemica, Catania, Giannotta, 1881.pdf/49

Da Wikisource.

meschina vanità di campanile, ma di uno dei sentimenti più nobili e più elevati dell’umanità: la religione dovuta al genio!

— Chi è cotesto signor Lodi, e quali motivi possono averlo spinto ad agire in quel modo in cui ha agito con uno degli uomini più ammirati e più rispettati che abbia ai nostri giorni l’Italia? —

Se alcuno ha potuto o potrà dirigere a se stesso questa domanda, gli studenti di Catania e gli altri dell’isola tutta non se l’hanno punto diretta; e a Mario Rapisardi dovrà bastare lo spontaneo tributo di amore e di stima che gli è stato dato, soltanto per sè medesimo, senza commenti.

— «La crociata bandita dalla gioventù siciliana contro i miei calunniatori mi commuove e mi esalta: non mostra soltanto benevolenza all’autore del Lucifero, ma devozione a quei principii di libertà morale e religiosa, al cui trionfo io ho consacrato la parte migliore della mia vita.» —

Così in una lettera, diretta dall’uomo sommo al nostro amico Luigi Leone, che nella presen-